giovedì 3 maggio 2012

Così il regista racconta la sua vita...

François Truffaut e Antoine Doinel

 

"Sono nato a Parigi il 6 febbraio del 1932. Ero un allievo terribile che costituiva la disperazione dei suoi genitori. Sono stato bocciato agli esami di quinta elementare e, nei corsi superiori, la mia occupazione preferita era quella di marinare la scuola (...) C'era la guerra, e noi barattavamo oggetti rubacchiati qua e là con litri di vino che poi vendevamo. Poco prima della liberazione fui mandato in colonia ma dopo pochi giorni scappai. M'impiegai come magazziniere presso un commerciante di grano e dopo aver perduto l'impiego, quattro mesi dopo fondai un cine-club in concorrenza con quello di André Bazin. E' un quella circostanza che l'ho conosciuto. Mio padre ritrovò le mie tracce e mi consegnò alla polizia. Sono stato ospite per molto tempo del riformatorio di Villejuif da cui mi fece uscire André Bazin. Sono stato manovale in un'officina. Poi mi sono arruolato per la guerra d'Indocina. Ho approfittato di una licenza per disertare. Ma, dietro consiglio di Bazin, ho raggiunto il mio reparto. In seguito sono stato riformato per instabilità di carattere..."
Ho evidenziato le parole-chiave, cioè le tappe della sua vita prima di Bazin. Quel che segue è la "salvezza" di un ragazzo, potenzialmente "miston" [monello] come il titolo di un suo corto, grazie ad André Bazin. Un padre ideale, un amico, e la persona grazie alla quale Truffaut ha avuto la sua opportunità di diventare quello che oggi ci piace ricordare. Un grande uomo-artista.

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