Ogni volta che vado al cinema, mi sento come se avessi un appuntamento a sorpresa con qualcuno sul quale ho riversato enormi aspettative, destinate, troppo spesso, ad essere deluse. Una questione romantica, insomma.
Quest'anno però, ho avuto una fortuna quasi imbarazzante con questi appuntamenti al buio.
"Rocketman" ...and I think it's gonna be a long long time...
Tornavo in libertà vigilata dopo due mesi di stagione (dicesi "stagione" la fatica estiva presso locali gonfi di gente, che ti sequestrano la vita per qualche mese... e tutto il mondo fuori, eventi culturali inclusi). Ero stanca e volevo tornare a fare qualcosa che non avesse a che fare con la ristorazione. E' stato fantastico. Pensavo di non sapere nulla di Elton John, e infatti era vero, ma le sue canzoni erano nella mia vita molto più di quanto sospettassi.
Migliore canzone: I'm gonna love me again.
Joker, " I thought my life was a tragedy, but now I realise, it's a fucking comedy"
Fastidioso il pienone in sala, con tanto di vicini molesti, Phoenix nelle vesti di Joker, mi ha regalato una grande emozione, parzialmente prevista. Si è detto molto, forse troppo su questo film, che ha generato tifo da stadio. Infatti, non riuscivo a capire come sarebbe andata agli Oscar, viste le 11 candidature. Alla fine è stato premiato lui, come miglior attore protagonista, ed è sacrosanto. Leggo dal solito poveraccio di turno, che siccome non ha fatto il pienone di premi, allora non è un granché. Diciamo che la gara, come concetto, si addice meglio alle motociclette, alle macchine, ai palazzetti dello sport. Il cinema, in quanto settima arte, si basta da solo, quindi non ha bisogno di premi e statuette per acquistare valore aggiunto. Il suo valore prescinde. Quello è un di più. Una necessità che il mercato del cinema ha pensato di inventare per sminuirlo un pochino. Penso sempre a De André che provava del sano sconcerto alla sola idea della classifica e relativo primo posto che, in teoria, dovrebbe togliere qualcosa ai vari secondi e terzi.
Migliore attore.
Migliore colonna sonora.
PARASITE "you know that kind of plan never fails?"
Incollata al grande schermo fino ai titoli di coda, e poi la sensazione che difficilmente, dopo una tripletta del genere, ci sarebbero state altre vette di questo tipo nella mia stagione cinematografica.
Cercando su Google, alla voce "Parasite" compaiono: Notizie sul film ed animaletti strani, che sappiamo essere spiacevoli e molesti.
Dice il dizionario:
Parassiti: Aggettivo e sostantivo maschile
In biologia, qualsiasi organismo animale o vegetale che viva a spese di un altro; frequente come agg. : insetti p., piante p.; organismo p.; nell'uso comune, spec. per indicare qualsiasi insetto parassita dell'uomo (come il pidocchio, la cimice, la pulce).
E' l'eterna storia dei ricchi e dei poveri, dei furbi e degli idioti, dei belli e dei brutti, del bene e del male, del basso e dell'alto, e in mezzo ci sono scale, le scale sociali, le scale e basta, che servono a salire o a precipitare, e poi c'è il cinema, linguaggio, a partire dal colore, passando per le interpretazioni, i setting, le musiche, l'atmosfera, il senso profondo, che ti avvolge come un incantesimo e che un po' ti sfugge.
Considero "film straordinario" ciò che ti porti a casa, e che continua a camminare con te a distanza di tempo. Il mio è uno "straordinario" soggettivo, evidentemente, ma è bello sapere che anche per chi ha fatto del cinema il suo mestiere, questo sia il film più degno di nota. Quanto a me, ribadisco, non amo le classifiche, quindi nessuno sottrae nulla a nessuno, ma è bellissimo sapere che hanno vinto loro.
Migliore regia
Migliore film straniero
Migliore sceneggiatura originale.
Nessun commento:
Posta un commento