(Realizzata da A. Hitchcock)
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Torta di mele
alla Truffaut
Pag 118 di “A tavola con
Hitchcock” … film e ricette di un
grande gourmet.
Edizioni tre lune.
Edizioni tre lune.
“Una semplice torta di
mele? Niente affatto. Hitchcock non aveva gusti semplici e adorava il plot anche a
tavola”
Perché tanto entusiasmo?
Il film, anche il migliore dei film, coinvolge solo lo sguardo e l’udito di chi guarda, ma sapori e odori, sono lasciati all'immaginazione. Grazie a questa ricetta invece, possiamo, (qualora ci
riesca di rifarla) assaporare i gusti che ispiravano il palato molto esigente
del regista inglese, e sentire attraverso il nostro palato, cosa procurava piacere al suo, possiamo sentirne l’odore, il
sapore, e possiamo toccarlo, riassumendo tutti i sensi di cui disponiamo, e non
sto nemmeno a sottolineare che la torta è … alla Truffaut, che gli era amico.
Un libro singolare anche perché Gelsi Salvatore, l'autore, precisa da subito che Hitchcock ha col cibo un rapporto "bulimico". Non è un dato esatto, ad essere pignoli. Il suo era un disturbo di binge eating disorder, ma non di bulimia, che comporta l'assunzione compulsiva di chili e chili di cibo, senza preoccuparsi troppo del gusto, e il tutto, senza prescindere dalla induzione del vomito dopo le super mangiate. I bulimici, raramente sono sovrappeso, diverso è il caso di Hitchcock, che si recepiva un "mostro", che ironizzava sul suo mangiare compulsivo, ma che si vantava molto del suo buon gusto culinario, della sua grande abilità di cuoco, e dei suoi tanti manierismi sull'argomento (Une esempio: era capace di rifiutare un invito a cena perché non sapeva se poteva fidarsi della cuoca! e non invitava chiunque a cena, perché una reazione inappropriata a certi sapori, metteva in forse la stima del regista verso il/la malcapitato/a).
Truffaut, al contrario, detestava spendere troppo tempo dietro ai pasti, ciononostante, questa torta è dedicata a lui. "indizio" che ci fa intuire l'apprezzamento di entrambi, tipo due piccioni con una fava!
Non amo parlare di cibo, anche perché ormai non si fa altro, ovunque, ma questo è un caso veramente eccezionale. Inutile dire che mi ha fatto molto piacere ricevere questa torta in regalo da una carissima signora che ha frequentato con costanza ed interesse il mio corso di cinema. Grazie Daniela!!
L'intento del libro è quello di analizzare i film del regista, dal punto di vista dei ... fornelli, a tutto campo. Uno studio interessante. Lo consiglio.
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Torta di mele alla Truffaut
Ingredienti:
300 gr farina,
250 gr burro,
sale,
8 mele renette,
1 cucchiaio di zucchero di canna,
80 ml di calvados,
100 ml zucchero semolato,
15 ml di panna liquida,
25 gr di mandorle tritate,
3 tuorli d’uovo.
Preparazione:
- Versare su una spianatoia la farina. (300 gr), 200 gr burro (dunque una parte del tutto) e regolare di sale (tipo: sale Q.b?) impastando bene fino a formare una palla.
- Avvolgere la palla in una pellicola trasparente e metterla in frigo per un’ora.
- Sbucciare 4 mele renette, tagliarle a dadini e metterle in un tegame a fuoco basso con lo zucchero di canna, 50 gr burro rimanenti, fino ad ottenere una specie di composta.
- Tagliare a fettine sottilissime le altre 4 mele, e bagnarle con il Calvados e 50 gr di zucchero.
- Stendere e foderare con la pasta uno stampo di 22 cm di diametro, bucherellarla con la forchetta, distribuire la composta e completare con le fette di mela.
- Portare il forno a 200 gradi e infornarla per 30 minuti.
- Nel frattempo sbattere la panna , lo zucchero, i tre tuorli e le mandorle fino a formare una crema.
- Togliere la torta dal forno, versarci sopra la crema e rimetterla nel forno per altri 15 minuti.
- Il dolce va servito freddo, accompagnato da un buon bicchiere di Calvados.
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